Thursday, September 22, 2011

L'annunciazione

Premesso che il gelato mi era sempre piaciuto tanto, nessuno osava affernare che in quel periodo mi stava piacendo troppo perche' ero in dolce attesa. Addirittura diventavo capricciosa, cattiva ed arrogante se l'Ing. non fuggiva a comprarmelo. Nessuno se ne capacitava o, meglio, nessuno voleva ammetterlo che ero un essere che ne conteneva un altro. Ed entrambi avevano bisogno di gelato. Ora! Bene...era aprile ed arrivo' il tanto sognato momento di partire per Miami. Era, per me e non certo per l'Ing. che li' avrebbe lavorato, il viaggio tanto sognato! Quello che ti ci prepari caricando sull'ipod tutte musiche fighe che ti fanno immaginare di essere in una discoteca bellissima, con cocktails a fiumi, animazione da urlo ed un DJ che mette solo i brani che ti piacciono. Naturalmente il sogno ad occhi aperti comprende anche tanti ragazzi che ti fermano ogni 2 passi per dirti quanto sei carina! Si avvicinava la partenza ed io non tenevo minimamente in considerazione di avere un ritardo di 10 giorni. Ero troppo occupata a comprare vestitini super scollati e costumini colorati che brillassero accostati alla mia carnagione abbronzata! Arrivati a Miami ricordo ancora il cuore che tremava come quello di un bimbo davanti ad un negozio di dolciumi. Ero troppo emozionata! A 18 anni non avevo fatto il mio viaggio a Ibiza, al contarario di ogni ragazza amante delle discoteche come me. Con Miami era arrivata la mia rivincita...e che rivincita! Mio marito lavorava sodo quei giorni presso una fiera. Io, spudorata, mi svegliavo alle 11, facevo una bella colazione e mi catapultavo in spiaggia ad ammirare gli yacht di qualche personaggio famoso, le curve di ragazze cubane ed i muscoli scopliti di qualche giocatore di beach volley. Ero in un paradiso terrestre e mai nessuna mela avrebbe avuto il potere di farmi cacciare da li'! Fatto sta che il penultimo giorno di quella vacanza fantastica era stato l'ultimo di lavoro per mio marito. Decidiamo di andare a pranzo in un bel ristorantino. Ricordo l'insalata di polipetti consumata sotto dei salici e la gente che parlava spagnolo. Tutto cio' circondato da odore di terra calda e di caffe'. Ad un certo punto la degustazione del pranzo e' stata bloccata da un qualcosa che stava accadendo a me: aiuto, sto per svenire! Abbiamo consumato in fretta cio' che rimaneva e l'Ing. si azzarda ad esporre cio' che gli frullava per la testa da un po': "Sei incinta, andiamo a comprare il test". Un passo indietro: avevamo programmato la gravidanza. Era da febbraio che non prendevo piu' la pillola ed avevo fatto tutti i test del sangue che possano esistere. Il fatto e' che ci rimaneva difficile pensare che in un mese saremmo riusciti a procreare e invece... Invece quel giorno e quel test ci hanno smentiti. La scena e' questa: io seduta sulla toilet dell'hotel a South Beach con un bastoncino di plastica su una mano e le istruzioni per il suo utilizzo sull'altra. Una riga: stasera si va di nuovo in discoteca, ci si ubriaca come la notte in cui siamo arrivati, si torna in camera e si fa sesso sfrenato finche' non sorge il sole. Due righe: non avevo piani. Ok, era meglio iniziare a fare progetti. Ricordo che ho urlato:"Papa'" per fargli capire il risultato. Lui stava parlando con i suoi su Skype. Lo vedo comparire incredulo sull'uscio della porta, mi abbraccia, ci baciamo! Pero' non eravamo soddisfatti al 100%, ci voleva una prova ancora. La pipi' di lui sul test rimasto inutilizzato. Manco a dirlo che il risultato era "non incinto". Beh...meno male! Due figli contemporaneamente sarebbe stato troppo! Iniziano cosi' tutte le procedure per l'annunciazione. Quale miglior modo per dare la lieta notizia e, soprattutto, quale via scegliere per non far prendere un accidenti a mia mamma? Ebbene si, la persona che sarebbe svenuta, proprio come accade nei film, non ero io, non era l'Ing ma la Simo! Sentivo in quel momento che partivano le sinapsi ma non avevo idee brillanti in merito alla questione. L'Ing. sudava al sol pensiero della reazione della suocera. Finalmente eureka! Scattiamo una foto ai 2 test appena fatti e gliela spediamo insieme alle altre foto scattate in spiaggia. Lupus in fabula, compare mammina cara su Skype che viene invitata, con un sorriso piu' finto di quello di Barbie, a visionare le foto sulla casella di posta elettronica. Beata commenta le spiaggie, gli yacht e poi fa un tiro di sigaretta che il mozzicone ha illuminato l'intera sala. Con gli occhi di chi tenta di scrutare qualcosa in lontananza esclama:"Eh, ma tu sei incinta"..." Eh gia'!", rispondo in coro con l'Ing. L'Apocalisse non si e' scatenata e, cio' che piu' conta, la Simo non si e' sentita poi cosi' tanto vecchia come immaginava di sentirsi qualora, un giorno, le avessimo dato notizia di tal genere. Era questo che la rendeva nervosa nell'apprendere la novella dell'arrivo di un nipote. Il mio papa', il Dott., non ha esternato alcun atteggiamento che solitamente ci si aspetta ma ha accolto l'annunciazione con un "Auguri!". Tutto era andato alla grande. C'era solo un piccolo particolare: la coppia io-Ing ancora non aveva capito cosa era accaduto e, piu' che altro, credeva non fosse vero. Ci siamo ripromessi di attendere l'indomani e fare un altro test per la conferma. Il giorno seguente, l'ultimo della vacanza, ho rifatto il test. Mio marito aveva la febbre (ironia della sorte!) ed era in catalessi sul letto. Esco dal bagno, mi dirigo verso la terrazza ove c'era mammina cara ad aspettarmi su Skype. Ho confermato il risultato positivo, ho acceso l'ultima sigaretta e ho iniziato a fare progetti...i piu' belli della mia vita!

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