Monday, November 28, 2011

Buon compleanno S.!

Diciamo che dal 20.11 c'è stato un susseguirei di emozioni che proseguiranno per tutto il mese di Dicembre! Il che mi fa dire: che figata! Si, a volte la vita va bene ed e' felice. Esiste anche questo aspetto. Ma la felicita', come diceva la vecchia (una signora sugli ottanta conosciuta in quel di Seattle), ha lo stesso schema di un elettrocardiogramma: va su e giù senza essere mai costante. Comunque esiste ed io, fin'ora, la sto sperimentando!

20.11, midnight: scattato l'ora del mio compleanno! Un connubio di gioia e tristezza infinita poiché, e son certa accade a tutti, c'è l'entusiasmo della data X durante la quale ci sentiamo al centro del mondo, d'altra parte c'è la consapevolezza che e' passato un anno in più, che tutti i buoni propositi dell'anno scorso sono andati a mignotte utilizzando il tuo stipendio e che da domani ritorni ad essere lo stronzo qualunque. L'Ing., comunque, si e' dato da fare per esaltare l'aspetto positivo della faccenda. Allo scoccare della mezzanotte, che manco a Greenwich sono così puntuali, chiappa la coppetta verde e la colma di gelato al gusto biscottino grasso e burroso, proprio come piace a me! Ci mette pure le candeline e mi fa la foto! Voi direte: che tesoro! C'è un particolare che va assolutamente detto. La sottoscritta era appena uscita dalla doccia, coi capelli bagnati che ricordavano tutt'altro quelli della Ursula Andress che emerge dall'acqua in 007 Dr. No, una canottiera nera in simil-microfibra le cui bretelle facevano sguizzare tutto il lardo accumulato nella zona sotto braccio, facendomi sembrare un essere a 4 tette e, dulcis in fundo, la maschera di bellezza ( chiamata così per convenzione ) al gusto menta che, appena la spalmi, provi in faccia le stesse emozioni di chi ha subito sulle palle un attacco di piragna.
Dopo il servizio fotografico l'Ing., per farmi sembrare carina (lui poverino ce la mette sempre tutta) mi ha fatto un servizio di pedicure e manicure da applauso durato fin verso le 2 di notte! Tutto ciò durante la visione di "Totò, Peppino e la malafemmina".
E' stato un inizio di compleanno fantastico sia grazie all'Ing. che si e' adoperato con tutto se stesso per renderlo tale, sia grazie al mio piccolo che mi ha fatto sentire una persona davvero speciale!
Benvenuti 29 anni!

Friday, November 18, 2011

Yo ablo espanol!

Quest'oggi ce l'ho con Google Italia, in particolare con la sezione "immagini". Prima di iniziare il breve racconto sono orgogliosa di annunciarvi che un mio lettore e' arrivato al blog digitando "penetrazione in culo". Per una che scrive di chili accumulati, mutande a pois e Sguingui vari che rompono i maroni da mattina a sera, questo non può essere altro che un elemento di cui andare fiera!
Orbene, ieri stavo curiosando su internet perché mi era presa una curiosità bestia circa il fantomatico "tappo mucoso". Per chi non e' del settore: dicesi tappo mucoso quell'affare a forma cilindrica che, letteralmente, tappa la cervice e protegge gli Sguingui mentre stanno dentro la pancia delle loro mamme. Il nostro protagonista, di solito -ma non sempre-, esce dal corpo della signora gravida a distanza di pochi giorni o ore dal parto. Ella, che oramai s'è abituata a rivivere sui propri slip l'esperienza delle sputacchiere di inizio '900 (poi proibite perché la TBC se ne stava a passeggio come un sedicenne per il corso), si ritrova sulla biancheria un altro tipo di schifezza di cui, molto probabilmente, ha sentito parlare ai corsi pre-parto. Durante quest'ultimi ti fanno vedere le peggio immagini di placente di tutte le dimensioni e specie, vagine che si espandono a dismisura e sangue che fuoriesce manco fossimo al corso sul funzionamento degli idranti. L'unica cosa che dimenticano e che invece reputo essere importante, e' quella di mostrarti il nostro amico tappo mucoso. Essendo che la data del parto si avvicina e che certi tipi di sorprese o colpi di scena non mi affascinano, ho deciso di avventurarmi da sola alla ricerca del protagonista di questa storia. Voglio saperlo riconoscere e, alla sua vista, iniziare a urlare ed agitarmi come fanno tutte le donne dei film vicine al parto. Digito su Google "tappo mucoso" e mi escono mille siti internet, dei quali manco mezzo mostrava una foto del mio amico. Allora prendo il toro per le corna e clicco su "immagini": niente de niente. Google immagini c'ha un grosso problema: e' più spaventoso di It e Nightmare che ti rincorrono per casa. Quando digiti "cagnolini carini paciocconi" e poi fai click su "immagini" ti compaiono teste di animali mozze, cani con denti insanguinati che tengono tra le zanne gattini con le budella di fuori e bestie in punto di morte da diabete, appunto perché, paciocconi ergo obesi. Pero', se digiti "cadaveri morti sgozzati", ti compaiono foto di studentesse biondissime americane, la fantastica villa di Roman Polansky e il nuovo set di coltelli dello Chef Mario. Invero, se digiti "tappo mucoso", ti compaiono donne incinta che pesano meno di Carla Bruni ( e li' parte quella cosa che si chiama violenza gravidica), bimbi teneramente avvolti nel liquido amniotico e una vacca che sta dando alla luce il suo vitellino in un bel prato verde, da fare invidia alle nostre sale parto! Sconcertata e incazzata nera provo ad aggiornare la pagina, perché anche Google immagini si può sbagliare ed ha diritto ad una seconda chance. Risultato? Tutto come prima...vacca compresa! La necessita' fa l'uomo ladro, a me aguzza l'ingegno. Memore dei numerosi filmati visionati su You Tube di come avvengono tutti i tipi di parto e, memore, che quelli in Italiano mostrano tutt'al più la capoccia della partoriente, mentre quelli sudamericani fanno vedere anche l'intestino tenue di costei, ho capito che se avessi fatto la ricerca del "tappo di muco" in spagnolo avrei ottenuto buoni risultati. "Tapon mucoso", "immagini" ed ecco che in prima pagina compare, spalmato sopra la carta igienica che manco la nutella sul pane, un affare mostruoso rosso-verdognolo-trasparente che si estende per circa 10cm sorretto da una mano femminile che lo mostra in tutto il suo splendore di colori. Non mi sentivo così tranquilla alla vista di un'immagine così raccapricciante da quando assistevo nonna che ammazzava il coniglio nell'orto! E non dite che schifo...anche voi guardavate!

Wednesday, November 16, 2011

Pain

Circa 14 anni fa mi era stato detto che "il dolore e' una sensazione e le sensazioni possono essere cancellate". Questa frase era di un mio amico, di qualche anno più grande di me: il buon vecchio T. Io ero poco più che una teen ager e queste parole le prendevo come oro colato. Ora, che sono sulla soglia dei 30, darei una pacca sulla spalla del mio caro amico e, amichevolmente, ce lo manderei coi vestiti e tutto, lui e la sua frase stronza.
Il dolore e' una sensazione e mi sta bene ma, ahimè, col cazzo che si cancella! Vediamo qual'e', secondo la scrivente, la classifica dei dolori più atroci che l'essere umano possa mai provare:
-Al terzo posto troviamo la GINOCCHIADA(con la D): e' quell'ipotesi che si verifica allorquando il proprio ginocchio, destro o sinistro non ha importanza, si scontra con una superficie solida che, solitamente, e' qualche angolo della casa. A seguito dell'attrito la mano va immediatamente a contatto della bocca a mo' di autocensura. Colui che ha subito l'incidente necessita immediatamente di mettersi seduto ed assumere la posizione del pensatore di Rodin, tentando di far luce sull'accaduto, concentrandosi sul miglior uso che può fare delle parole imparate la domenica precedente dagli ultra' del Trastevere Calcio.
-Al secondo posto vi e' la GOMIDADA: tale fenomeno si verifica allorquando l'ossicino esterno del gomito e lo spigolo della porta impattano. Solitamente la fattispecie in questione accade in seguito ad episodi tipici di fretta. Ad esempio: sono in bagno, sento il cellulare a suonare in sala, sono in attesa di una chiamata importante e mi fiondo senza calcolare bene le distanze che separano il mio gomito dallo spigolo della porta. A quel punto scende una lacrima sul viso, vengono pronunziate frasi indicibili che nemmeno a Sodoma e Gomorra conoscono e, finalmente, si agguanta il telefonino per scoprire che era quella stronza della Vodafone che vuol sapere se hai già fatto lo You and Me. Si, l'ho già fatto. Co' li' mortacci tua. Silenzio e solitudine sono l'unica cura per questo dolore.
-Al primo posto si piazza la MIGNOLADA: e' un tipo di dolore che nessuno e' mai riuscito a descrivere. Non ha paragoni nemmeno con un frontale col teno alta velocità Milano-Roma. La mignolada avviene rigorosamente in camera. Il dito mignolo del nostro piede va a sbattere con una violenza inaudita contro lo spigolo del letto. In questi momenti la vittima si trasforma in Super Sayan della bestemmia. Inizia a sfogliare la grande enciclopedia degli animali per associare questi ultimi alla divinità. Mano a mano che il dolore aumenta la lista anzidetta viene accompagnata da una danza che consiste in salti multipli sul posto. Il salto serve a mettersi ancor più in contatto con la divinità destinataria degli epiteti summenzionati.

Qual'e la vostra classifica del dolore?

Monday, November 14, 2011

2 X 1

"Come siete rimaste incinta?" "Mah...io manco ci pensavo ma il freno a mano si e' disinserito e lui, dalla paura che il coso si urtasse, l'ha tenuto dentro", "Io ho detto 4 Padre Nostro ogni sera e il sabato mi facevo 4 giri di corona...la birra", "Io lo prendevo i giorni dispari dietro e quelli pari davanti".
Niente...quando leggo alcune domande e risposte del forum di mamme a cui partecipo questi sono i risultati, ma andamo avanti...oggi voglio parlarvi di tutt'altro. In particolare di come, anche a Seattle, la gente al supermercato non se fa i cazzi sua (come direbbe mio cugino che abita in quel di Roma, ma anche come direi io con l'accento di Perugia).
I 2 episodi, accaduti nel medesimo posto, si sono verificati a distanza di pochi giorni l'uno dall'altro la scorsa settimana. Per i più curiosi, il supermercato si chiama Whole Foods.
Come e' noto il mio peso e' pari al peso specifico del piombo e, tutto il grasso accumulato durante questi mesi di gravidanza, mi da quell'andamento baldanzoso che ricorda un po' Winnie the Pooh mentre imita Platinette. La cosa e' abbastanza evidente per due ordini di motivi: in primis perché sono, come dire, ben visibile; in secondo luogo perché alla gente piace ficcare il naso nei posti più impervi.
Invero, camminavo beata davanti al reparto pescheria dal quale si intravede anche il banco della macelleria. Ero totalmente assorta nei miei pensieri di donna impegnata sui fornelli e cercavo di mantenere un sano equilibrio, psichico e fisico. Ad un tratto sento una voce maschile che rimbomba sui miei pensieri, scacciandoli come si fa col gatto quando cerca di leccarsi ben bene quella trota che stai sapientemente condendo per pappartela a cena. "Hey!" ( che in realtà era un "Hey, tu! Si! Tu che sembri l'omino della Michelin versione gay, let me tell you something!"). Appena sento quel tipico rischiamo che solo i migliori taglialegna del posto sanno fare, mi volto e lo sguardo cade sul cuoco del mini bar&grill che si trova dentro Whole Foods. Ora, io sono sorda da un orecchio e quando la gente mi parla necessito di una distanza dall'altro pari alla lunghezza del mio naso sommata a quello del mio interlocutore. Con fare baldanzoso e sicura di me, mi avvicino al tale, sorrido e dico "Hi!" che, tradotto in italiano e'"Adesso che cazzo vuoi?". Lui mi chiede" Perché non usi il carrello con incorporata la sedia a rotelle che abbiamo in dotazione all'entrata?". Al che iniziava ad imperversare in me quell'istinto da serial killer che avevo assopito per far spazio ai buoni sentimenti ed al quieto vivere. Soltanto che quest'ultimo e' un po' come il comunismo, non e' applicabile alla società. I buoni sentimenti, invece, uno se li gestisce con facilita' e, grazie a loro ho risposto "Non uso quella sedia perché sono giovane". Come notate la risposta e' stata scelta più a caso di quando si estraggono i numeri della tombola di Natale. L'alternativa sarebbe stata "Fatti i cazzi tuoi barbarossa!" ma la mia parte buona ha prevalso. Ora, pero', e' andata in vacanza per un bel pezzo. Vi risparmio l'imbarazzo del seguito...quella specie di boscaiolo che mi inizia a raccontare della sua amica che ha passato gli ultimi 3 mesi di gravidanza a letto. Tanto per farmi capire di come fossi fortunata io che potevo ancora camminare. Me prendi per il culo??!!??
A distanza di pochi giorni, dopo un giretto in Santa pace dentro al suddetto supermercato, mi ritrovo alla cassa per pagare i miei acquisti di cibo preconfezionato, unto e tanto, tanto buono. Notavo che la cassiera, mentre scannerizzava i prodotti del cliente che era prima di me, volgeva di sfuggita lo sguardo verso me. Sinceramente non l'avevo mai vista, ergo non la conoscevo, di conseguenza lei di sicuro guardava un punto che stava compreso tra me e l'angolo della cassa. Col cazzo!!!! Appena e' arrivato il mio turno, mi guarda tutta felice e contenta. Pareva veramente soddisfatta di se stessa, tant'è che l'affermazione le e' sorta spontanea : "Ah, ma tu sei incinta". "No, ho rubato dal reparto ortofrutta tutta una serie di robe e, per non farmi sgamare da voi gran teste di minchia, me le son messe sotto alla maglia. Pirla che non sei altro!". Per fortuna che a questa domanda ci sono abituata e la risposta simpatica, quella che uno da per sdrammatizzare e risparmiare il mitico vaffa per altre occasioni, ce l'ho sempre a portata di mano...cioè di bocca, che a portata di mano c'ho sempre il dito medio alzato sotto la manica. Il cosiddetto "asse nella manica".

Wednesday, November 9, 2011

Comunicazione di servizio

Oggi, per pranzo mi sono fatta una pizza perche' il solito piatto di pasta, francamente, me li avrebbe pure rotti. L'insofferenza a tale cibo e' dettata dal fatto che, per la sua preparazione, richiede una certa ripetitivita'. Al punto che pure il fornello e la teglia hanno imparato a fare la loro parte senza che io intervenga. E anche loro si son rotti le balls. Oggi, quindi, ho fatto lavorare il forno che cuoce in fretta e sporca poco. Cioe', dentro pare ci abbiano festeggiato il compleanno di un quindicenne, ma fuori e' tutto perfetto. Ed e' l'apparenza che conta! Me l'ha insegnato la mia ex domestica, la R. Quando veniva a pulire lei, la camera era sempre piu' che perfetta, ineccepibile direi! Ma se aprivi i cassetti e le ante degli armadi potevi trovare tutti i vestiti, accartocciati a formare una palla colorata, che tu, la sera prima, ubriaca di ritorno da un party, avevi seminato dal portone di entrata fino al letto. Lo facevo, soprattutto, per rassicurare la Simo che ero tornata e stavo bene. Ho esportato la tecnica a Seattle e l'Ing. non apprezza molto. Pero' la gente si stupisce sempre di quanto sia ordinata la mia casa! Comunque, con la presente, ci tenevo a comunicare che la pizza che oggi ha costituito il mio pranzo ha una peculiarita': c'hai il formaggio inserito nella crosta. Dalla foto sopra si puo' vedere la sezione della pizza e la cosa bianca che si vede dentro la crosta non e' impasto, bensi' il formaggio. Si possono notare pure le mie tette che, nel ritaglio della foto, ho deciso di non castrare perche' ne vado fiera. Stanno cosi' attaccate senza bisogno del push-up della Yamamay, per la prima volta nella storia della mia vita.
La pizza si chiama "Pizza Di Giorno" ove la G va pronunciata come si pronuncia la J di Gioca Jouer. N.B.: Questa pizza fa veramente cagare.

Lettera di Sguingui alla sua amata

L'Ing., essendo che il bambino nasce con la cittadinanza statunitense, vorrebbe mettere su un business. L'idea e' questa: la donna che sposerà suo figlio avrà diritto alla cittadinanza americana. La faccenda e' abbastanza appetitosa e molte donne accorreranno per contendersi il titolo di Signora Sguingui. Ed e' a questo punto che interviene Mr. Ing che, per accumulare soldi e spenderli in stronzate, e' bravo assai. Quest'ultimo, in sostanza, farebbe richiesta alle sventurate donzelle di un'ingente somma di denaro in cambio della mano del figlio. Trascorso il tempo necessario affinché queste ottengano la cittadinanza, inizia la parte B del piano ossia l'organizzazione del divorzio. Questo passo e' fondamentale affinché si possa celebrare un successivo matrimonio e trarre profitti. Insomma, coi tempi che corrono, ci stiamo organizzando con la pensione.
Io, che sono donna e, come tale, romantica, non sono molto d'accordo con l'Ing., sebbene l'idea sia appetitosa. Invero avrei già scelto la compagna di mio figlio. I due sono già in comunicazione, benché lui ancora non sappia che al mondo non tutti pisciamo da una cannuccia. Naturalmente Sguingui lascerà la sua mamma per contrarre matrimonio con la signorina in questione solo quando lo deciderò io. Ancora, naturalmente, lui, anche in costanza di matrimonio, vivrà con la sua mamma che gli preparerà tanti buoni omogeneizzati da mangiare durante la pausa pranzo al lavoro, gli farà prendere la patente per la guida del trattore della Peg-Perego e lo lascerà andare al parco giochi da solo come regalo per il compimento dei 40 anni.
Questo il contenuto della missiva che Sguingui ha inviato alla piccola E.:
"Cara e amata E., il mio cuoricino batte bello forte e regolare e l'utero della mamma cresce perfettamente (da ciò deduco che pure io sto diventando un ometto). Dei giorni mi muovo tantissimo mettendo a repentaglio la pazienza di mamma che e' pari ad una mia caccola. Altri giorni mi muovo meno per riposarmi e riprendere la carica. Quei giorni la mamma e' più rilassata. Mi hanno detto che sono posizionato con la testa in giù, ma io mica ci capisco niente! A volte sento il papi che si avvicina per farmi le carezze, picchiettando sulla fontanella. Credo che lui abbia solo un dito che, pero', assomiglia ad una mia gamba. Anche se e' monco, gli voglio bene lo stesso. Ad un certo punto lui urla e non mi accarezza più. Perché si arrabbia? Io sono qui dentro buono buono...! Ti mando tanti bacetti bella E.! Presto sarò sotto il tuo balcone a cantarti una bella canzoncina d'amore! ♥".

Monday, November 7, 2011

Ninna ooooops!!!

Quando una donna si trova in quel periodo della sua vita (voluto o meno) che viene comunemente detto "dolce attesa" e che di dolce non c'ha proprio un emerito cactus -eccezion fatta per la bevanda di glucosio che ti fanno ingerire in 3 secondi per fare la prova diabete che, se prima non ce lo avevi, co' sta cosa schifosa il test risulta per forza positivo-, spunta immediatamente nell'immaginario collettivo questa cosa tonda e con 2 tette da far invidia a Lolo Ferrari che inneggia ad esseri abietti, befane, lupi, chicchi di caffe' e imbastisce cori razzisti contro persone che non sono di razza caucasica.
Avrete capito che il riferimento e' alla ninna nanna. Quest'ultima può essere di varie specie. La prima tipologia e' zoofila: il bambino viene immaginato meta' umano e meta' re del pollaio -il pollo- e, non lui, ma i suoi cosciotti vengono invitati a dormire. Ciò che dovrebbe spingere questo essere mitologico ad abbracciare Morfeo sono le doti da sarta della mamma che, noncurante del sesso del pargolo, ha cucito un gonnello con tanto di merletti e pizzi. Che se il bimbo maschio non era destinato a diventare gay, ora diventa come Vladimir Luxuria. Se e' una bimba, diventa come Vladimir Luxuria ugualmente.
Il secondo modello di ninna nanna e' quella, cosiddetta, del chicco di caffe'. Una abominevole interpretazione del machiavellico"il fine giustifica i mezzi". Allora, codesta filastrocca inizia con " Ninna nanna mamma tienimi con te, nel tuo letto grande solo per un po', una ninna nanna io ti canterò e se ti addormenti, mi addormenterò". Non solo insegna al bambino la sfacciataggine di intromettersi nel letto genitoriale, ma anche gli da quella carica di superbia che lo conduce a cantare lui stesso per la mamma. Il tutto si conclude con una minaccia: cara mamma, se tu non sprofondi in un sonno profondo ti faccio trascorrere una notte di merda che nemmeno Cenerentola allo scoccare della mezzanotte s'e sentita così stronza. La melodia in commento, poi prosegue, : "Ninna nanna mamma, insalata non ce n'è;sette le scodelle sulla tavola del re" . Ora il fanciullo passa da un comportamento tipico di bullismo ad uno da drogato. Solo uno che fuma crak seriamente puo' immaginarsi un corpo di lattuga del tipo iceberg e subito dopo la tavola di Buckingham Palace apparecchiata. La ninna nanna del chicco di caffe' termina con promesse che il bimbo già sa che non potrà mai mantenere e con la prima ufficiale presa per il culo verso la sua fattrice. Inoltre, caro bimbetto, tu pensi che mamma, dopo aver sognato di averlo fatto, in un ascensore che al massimo tiene 10 persone, con 18 uomini contemporaneamente te lo viene a dire???? Vediamo il testo insieme: "Quando sarò grande comprerò per te tante cose belle come fai per me,chiudi gli occhi e sogna quello che non hai, i tuoi sogni poi mi racconterai". E' atroce...
La terza ed ultima ninna nanna e' quella classica, quella per antonomasia. Tutti quanti siamo caduti in un sonno profondo dopo ore di performance delle nostre mamme che, tenendoci in braccio, mentre cantavano facevano ampi movimenti tipo nave in tempesta, quasi come se condicio sine qua non dell'addormentatio fosse che il cervello dovesse spostarsi dal cranio all'esofago per poi tornar su un ingente numero di volte, pari alla distanza Plutone - Uranio. Non so voi, ma io soffro il mal di mare tremendamente...pero' mi affascina l'astronomia. La Simo, pero', non te la intonava a chiare lettere ma in un italiano molto confuso e, fin quando non mi hanno regalato il libro delle filastrocche, non ne ho conosciuto il testo. Comunque questa e' stata una fortuna. Dalle parole che compongono questa cantilena spaccamaroni, emerge un non so che di sinistro con istigazioni al razzismo, alla caccia di frodo e all'odio per le persone non di bell'aspetto e anziane. Grazie all'ignoranza della Simo che oltre al ninnaoooooo non andava, ho trascorso una vita assai piacevole. Non ho mai avuto paura di essere data in affidamento alla befana. Invero mi ci travestii a 7 anni e andavo in giro per il quartiere a distribuire caramelle ai miei coetanei che mi guardavano impauriti. Odio qualsiasi tipo di pelliccia e non mi verrebbe mai in mente di farmi un montone con pelo di lupo. Mowgli ci ha passato ben più di un anno con questo mammifero e non mi risulta che, finito il soggiorno nella giungla, si siano mandati a ffanculo. L'uomo nero non mi ha mai intimorita. Anzi, quando lo incontrai debbo dire che fu molto gentile con me! Fu proprio lui che mi insegno' che quel coso nero di pelle non era il freno a mano della Fiat Uno di mamma.

Friday, November 4, 2011

Confessioni di una "Mmmmmmmhhhhh"

Sinceramente non ci volevo andare...Il motivo che m'ha spinto a prendere un appuntamento era il dolore lancinante. Pareva che un gatto si arrampicasse alle mie corde vocali e si divertisse ad affilare i suoi artigli. Proprio come fa la mimma a casa dei miei, sul divano nuovo. Guai a chi la riprende! Una sgridata potrebbe farla diventare cattiva! E' un po' il metodo che hanno usato per crescere me. Ma io son diventata cattiva ugualmente. In compenso non passo le unghie sul divano.
Dicevo, la sopportazione era andata scemando così, armatami di forze e faccia da culo, sono andata a farmelo visitare. Il tutto e' stato condito da una buona dose di imbarazzo mia e del medico. Quest'ultimo, pero', ha eccelso nella delicatezza con cui m'ha spiegato il fenomeno. Da non sottovalutare, inoltre, la riservatezza della visita. Come in ogni studio medico che si rispetti da queste parti, anche se ti devono visitare l'unghia di una mano, ti fanno spogliare tutto e mettere il tipico camice allacciato dietro che si vede anche nei film. Su tale camice c'è da dire che si annoda solo con un piccolo nastro all'altezza del collo. Praticamente vai in giro con le chiappe in fuori. Ebbene, indossato il suddetto, mi ha fatta stendere sul lato sinistro, con le ginocchia che toccavano il petto. Essendo il punto delicato, tenevo la testa girata verso il medico per controllare cosa stesse facendo. Lui, piegandosi a novanta, con le mani appoggiate sulle sue cosce e la testa girata di quarantacinque gradi, emette un "Mmmmmmhhhh". Al che, ho iniziato a preoccuparmi. Non e' piacevole essere ispezionate nella zona anale e sentir proferire un "Mmmmmmhhhh". Il mio cuore batteva, bussava così forte pareva che volesse scappare dalla mia gabbia toracica per evitare la figura di merda che la vita mi stava per propinare. Ad esaltare il tutto c'è stato il ghigno godereccio dell'Ing. che si stava godendo tutta la scena. In quel momento sono solo 2 le domande che ti poni:"Mi sarò lavata bene da quelle parti?" e "Chissà se e' uscito qualcosa e non me ne sono accorta?". Tutto il resto e' superficiale.
A seguito del "Mmmmmhhhh" ho deciso di smettere di guardare, per non condividere col resto del team di speleologi il rossore che s'era impossessato del mio viso. Tutto ad un tratto ho sentito che una mano di lattice ha spalancato le mie chiappe e chiuso immediatamente. Al che le domande precedenti sono diventate risposte:"Sicuramente c'è qualche reperto di stamane" e " Rasseganti, inizi a perderle come i cani e i vecchi".
Non avevo finito di formulare le anzidette frasi che il doctor già stava scrivendo la prescrizione: una pomata da inserire nel foro mattina e sera.
L'Ing. ci rimetteva la sveglia alle 5:50 di mattina pur di torturarmi con quel beccuccio di plastica da infilare nella zona d'ombra. Per un mese mi sono svegliata con un pezzo di plastica nel culo. Non lo auguro a nessuno. La sera la manovra diventava più complicata dato che il caro marito era assonnato, annoiato e soprattutto senza occhiali. Se avessimo giocato all'allegro chirurgo starei ancora a suonare!
Tutto ciò per dire che ora, con la gravidanza, mi e' spuntata un'emorroide. Il 90% delle donne gravide lo nasconde. Io ne parlo per ricordare a me stessa di tenermela senza fare tante storie. Altri "Mmmmmmhhhh" non li sopporterei.
Ma quella volta erano ragadi. Il dottore ha detto che andavo stitica. L'Ing. ancora ghigna. Tertium non datur.

Thursday, November 3, 2011

Sogno o son desta???

Ultimamente esco di rado. Ho raggiunto la soglia dei 90 Kg, la pubalgia mi morde l'inguine come un cane addenta il suo osso e l'andatura e' sempre più incerta. A tratti pare quasi che stia provando a sculettare. Lo facevo, fino a 8 mesi fa. Ogni volta che varco il portone dell'edificio in cui abito c'e' un rituale che seguo scrupolosamente. In primo luogo, benché mi trovo sul marciapiedi, controllo a destra e a sinistra se arriva un qualche stronzo che sfreccia sulla bici manco fossimo sulla Aurillac-Carmaux per il Tour de France. Dopo essermi sincerata che la mia vita non e' a rischio, proseguo verso sinistra e iniziano tutte le vetrine. La prima e' degli uffici della direzione del mio condominio. Non mi giro mai a salutare, mi limito a passare. Invero, da quando hanno assunto quello gay-antipatico non li sopporto tanto. Lui, se hai la passera, manco ti saluta. Io ho la passera ed un pancione incinto...
La seconda vetrina appartiene ad uno spazio vuoto. Sullo stesso sono nate scommesse clandestine circa il futuro utilizzo. Io personalmente spero ci facciano un centro estetico o un circolo amatori rutto libero, così non sento gli aspiranti tenori sfogarsi per strada ( vi giuro, qui accade on a daily basis ).
La terza vetrina che incontro e' la più bella che possa esistere. Non perché vengono esposti cuccioli di tutte le razze da coccolare. Non perché ci stanno le ultime creazioni di Versace. Non perché si vedono tanti dolcetti colorati che pare vogliano essere sbranati. Ancora, non perché c'è uno ignudo che er soli $5 ti fa 5 minuti di complimenti. Adoro quella vetrina perché c'è esposto un BIDÈ. Per chi abita in Italia non c'è niente di eccitante nel vedere questo attrezzo solitamente collocato vicino la toilette. Per chi vive all'estero da più di due anni il bidè può diventare oggetto di sogni erotici. L'unica pecca e' che la posizione e' sempre la stessa: tu sopra e lui sotto. Circa quest'ultimo aspetto occorre anche sottolineare che ci stanno diverse modalità nel rapportarsi col bidè. A tal riguardo, una sera davanti a un buon cocktail, ho affrontato il discorso con le mie amiche: ma tu lo prendi da davanti o da dietro? Il risultato fu 50 e 50. La E. e la C., preferiscono guardarlo nella rubinetteria mentre lo cavalcano. Io e la K., poco convinte del piacere classico, gli volgiamo le spalle. In fondo la sorpresa di ricevere tra le chiappe un getto di acqua che rasenta i 100 gradi quando ti sbagli a manovrare le manopole ha sempre quel non so che di sadomaso, soprattutto quando lascia il segno rosso per circa un'ora tipo frustata col gatto a 9 code. Per non parlare delle sensazioni che sfociano a seguito dell'apertura a tutta birra dell'acqua fredda a meta' gennaio. Pare che hai trascorso il pomeriggio a strofinare sul perineo le halls mentoliptus plus. La zona e' quasi anestetizzata e non conviene far sesso per le successive 48 ore. Credetemi.
Nei paesi in cui l'uso del bidè e' sconosciuto, si consolano con la carta igienica e le salviettine umidificate. A detta di un mio amico americano qui non c'è l'abitudine di lavarsi dopo una certa faccenda perché si prediligono le mutande crusty (non mi sembra appropriato tradurre). Dal canto mio, ogni volta che si affronta il discorso, ci tengo sempre a sottolineare come, in casa mia, abbiamo proceduto a sostituire la doccia passando da quella immobile a quella col filo cosicché può essere condotta facilmente verso qualsiasi punto. I poveretti che si imbattono in questa mia descrizione rimangono puntualmente muti. Non capisco
perché...
La carrellata di vetrine situate ai piedi del mio palazzo si conclude con quella del negozio di arredamento. Un divano costa $15.000 e manco li vale. Una volta, per protestare contro i loro prezzi ridicoli ed immotivati, ho pensato di entrare nello store e fare un'ingente quantità di number 2 sopra uno dei loro divani. E poi correre a farmi un bel bidè nell'esercizio commerciale precedente. Dentro la vetrina, davanti a tutti. Senza vergogna, proprio come nei sogni.
Ah...mi raccomando...mai farsi fare il bidè da Edward mani di forbice. Può essere, pero', una buona alternativa al Tantum rosa.