Monday, October 3, 2011

La bellezza dei miei piedi

A volte capita si facciano dei discorsi seri durante l'ora di cena. Non a casa mia. Non questo periodo. Ieri sera, dopo i cosciotti di pollo sapientemente arrostiti insieme alle patatine, si e' intavolato un discorso sulla bellezza che pare non finisse più (dalla tavola ce lo siamo portato in bagno). Tutto e' partito da un servizio del Tg1 che guardavamo sul computer, dopo mesi e mesi di lavaggi del cervello col Tg2. Esce fuori l'Ing. che, inspiegabilmente, tira fuori una sua teoria sulla bellezza quale entita' oggettiva. Il fatto, a mio avviso, grave e' che parlava e rideva in quanto aveva capito che non era in grado, dopo tutta la giornata che lo aveva stremato, di propinare un discorso avente capo e coda e, soprattutto, senso. Insisteva sul fatto che ci debbono pur essere, in questo mondo, delle forme che sono oggettivamente belle. Dopo un quarto d'ora di luci ed ombre sull'argomento, stanco delle cazzate che stava dicendo, attutisce il tono di voce, solitamente superiore a quello di un venditore di pesce al mercato. Io mi stavo godendo l'esposizione sgranocchiando 1 dei 2,5 Kg di uva nera acquistata da Costco. Se non fossi incinta avrei bevuto un cabernet ma, purtroppo, non se po' e mi accontento della materia prima del vino. Mandato giu' l'ultimo acino, esordisco dicendogli che stava dicendo una marea di minchiate, che non si doveva lamentare se io non facessi mai un discorso serio e che la domenica sera, invece di tali disquisiIoni, preferivo momenti selvaggi sopra il letto che sarebbero, di certo, utili a calmare i miei ormoni più arrapati di Gigi la trottola. Per riprendersi da questo turbinio di pensieri senza senso, esposti così, in maniera svogliata, mi chiede: "Ma a te che forme piacciono?". Mi sono sentita come al primo appuntamento, quando fai domande apparentemente intelligenti per capire i gusti dell'altro. Ho accavallato le gambe, assunto uno sguardo vispo e ho risposto (ruffiana): "Amore, io adoro le tue forme e....quelle tondeggianti". La prima parte della frase e' da premio Nobel per l'adulazione sfacciata finalizzata, esclusivamente, a portarti a letto nel minor tempo possibile l'interlocutore. La seconda, ahimè, e' in grado di non farlo eccitare più fino alla prossima eclissi totale. "Forme tondeggianti" non vanno d'accordo col genere maschile, tanto meno con l'Ing. che sono più di 20 anni che si ostina a correre tutti i santi giorni per mantenere un fisico invidiabile. Questa mia risposta era troppo pericolosa, avrei avuto un anoressico in casa quando, invece, serviva uno con le braccia forti per reggere uno Sguingui pieno di cacca, piscio e vomito. Come rimediare??? Ho pensato che fosse meglio curare un bulimico piuttosto che proferire altre frasi inopportune e mettere a repentaglio la
stima che lui ha di me. Silenzio...Lui e' logorroico perciò l'imbarazzo e' durato una frazione di secondo. Ero felice di non aver fatto danni incancellabili. Forse... " Io cerco di tendere alla bellezza " dice l'Ing. con lo sguardo di chi ha combattuto per i propri ideali e, alla fine, ha avuto pure successo. "Al mio ideale di bellezza". "Aaaahhhhhh" penso io, stravolta, pentita e ancor più assetata di effusioni domenicali di quanto non lo fossi fino a pochi minuti prima. Tutto purché quel discorso si bloccasse! Il mio lui e' bello, soggettivamente bello ma, comunque, bello. Il bello, poi,e' che se lo dice pure da solo, cercando di non apparire troppo pieno di se. Perché, attenzione, ha sottolineato che lui tende al bello o, comunque, al suo ideale di bellezza. Quest'ultimo credo essere Kim Rossi Stuart che apprezza anche come attore e che, sicuramente, vedeva da piccolo sui poster di Cioè della sua vicina di casa. Anche io sbirciavo Cioè ma peso più di 80kg, cammino dondolando e c'ho la cellulite che Platinette me fa una pippa. I capelli somigliano a quelli della Magnani in "Roma città aperta" quando la ammazzano e ho più brufoli di un tredicenne che si masturba con le foto del Postalmarket. Incerta di come sopprimere le risate che tenevo strette tra i polmoni e le tonsille, mi sono alzata di scatto, l'ho baciato e gli ho detto che e' vanitoso ma, comunque, bellissimo, a mio sommesso parere. Ho riguadagnato 100 punti. L'ho visto dalle sue labbra e dalla forma tipica a cuore che assumono quando ride. Era felice, io lo avevo fatto felice. Il primo passo per trascinarlo sotto le lenzuola era compiuto. Prima, pero', occorre prepararsi per andare a nanna. La scena si sposta in bagno, un bagno talmente grande che per l'ultimo pizza party che ho organizzato ho apparecchiato sul pianale del lavandino. Qui e' iniziato, non ricordo come mai, un discorso sul sesso. Ok, forse l'ho iniziato io per qualche motivo. Ora non ricordo, forse... Per dignità e decoro non sto a spiegare quali siano state le mie parole e l'ordine in cui l'ho pronunciate. Vi basti sapere che il monologo si e' concluso in
un batter d'occhio con un "Sono stanco" ( mi aspettavo anche un " Ho il ciclo, non posso" ). Morale della favola lui se n'è andato a dormire con la certezza che e' un gran figo ( non esagero, giuro!) e ancor più convinto di aver raggiunto i suoi intenti di quelcazzo di ideale di bellezza. La cosa più importante( e socialmente rilevante ) e' che ha concluso la giornata con la soddisfazione che, al mondo, c'e almeno una donna che lo supplica di poter usufruire, seppur per pochi minuti, di una sua parte intima e a cui si e' potuto permettere di dire
"NO!". Io sono rimasta al bagno, seduta, a scrutare i piedi, l'unica parte del mio corpo che non ha subito aumenti di peso e/o di cellulite. Anche loro hanno il proprio ideale di
bellezza.

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