Monday, November 7, 2011

Ninna ooooops!!!

Quando una donna si trova in quel periodo della sua vita (voluto o meno) che viene comunemente detto "dolce attesa" e che di dolce non c'ha proprio un emerito cactus -eccezion fatta per la bevanda di glucosio che ti fanno ingerire in 3 secondi per fare la prova diabete che, se prima non ce lo avevi, co' sta cosa schifosa il test risulta per forza positivo-, spunta immediatamente nell'immaginario collettivo questa cosa tonda e con 2 tette da far invidia a Lolo Ferrari che inneggia ad esseri abietti, befane, lupi, chicchi di caffe' e imbastisce cori razzisti contro persone che non sono di razza caucasica.
Avrete capito che il riferimento e' alla ninna nanna. Quest'ultima può essere di varie specie. La prima tipologia e' zoofila: il bambino viene immaginato meta' umano e meta' re del pollaio -il pollo- e, non lui, ma i suoi cosciotti vengono invitati a dormire. Ciò che dovrebbe spingere questo essere mitologico ad abbracciare Morfeo sono le doti da sarta della mamma che, noncurante del sesso del pargolo, ha cucito un gonnello con tanto di merletti e pizzi. Che se il bimbo maschio non era destinato a diventare gay, ora diventa come Vladimir Luxuria. Se e' una bimba, diventa come Vladimir Luxuria ugualmente.
Il secondo modello di ninna nanna e' quella, cosiddetta, del chicco di caffe'. Una abominevole interpretazione del machiavellico"il fine giustifica i mezzi". Allora, codesta filastrocca inizia con " Ninna nanna mamma tienimi con te, nel tuo letto grande solo per un po', una ninna nanna io ti canterò e se ti addormenti, mi addormenterò". Non solo insegna al bambino la sfacciataggine di intromettersi nel letto genitoriale, ma anche gli da quella carica di superbia che lo conduce a cantare lui stesso per la mamma. Il tutto si conclude con una minaccia: cara mamma, se tu non sprofondi in un sonno profondo ti faccio trascorrere una notte di merda che nemmeno Cenerentola allo scoccare della mezzanotte s'e sentita così stronza. La melodia in commento, poi prosegue, : "Ninna nanna mamma, insalata non ce n'è;sette le scodelle sulla tavola del re" . Ora il fanciullo passa da un comportamento tipico di bullismo ad uno da drogato. Solo uno che fuma crak seriamente puo' immaginarsi un corpo di lattuga del tipo iceberg e subito dopo la tavola di Buckingham Palace apparecchiata. La ninna nanna del chicco di caffe' termina con promesse che il bimbo già sa che non potrà mai mantenere e con la prima ufficiale presa per il culo verso la sua fattrice. Inoltre, caro bimbetto, tu pensi che mamma, dopo aver sognato di averlo fatto, in un ascensore che al massimo tiene 10 persone, con 18 uomini contemporaneamente te lo viene a dire???? Vediamo il testo insieme: "Quando sarò grande comprerò per te tante cose belle come fai per me,chiudi gli occhi e sogna quello che non hai, i tuoi sogni poi mi racconterai". E' atroce...
La terza ed ultima ninna nanna e' quella classica, quella per antonomasia. Tutti quanti siamo caduti in un sonno profondo dopo ore di performance delle nostre mamme che, tenendoci in braccio, mentre cantavano facevano ampi movimenti tipo nave in tempesta, quasi come se condicio sine qua non dell'addormentatio fosse che il cervello dovesse spostarsi dal cranio all'esofago per poi tornar su un ingente numero di volte, pari alla distanza Plutone - Uranio. Non so voi, ma io soffro il mal di mare tremendamente...pero' mi affascina l'astronomia. La Simo, pero', non te la intonava a chiare lettere ma in un italiano molto confuso e, fin quando non mi hanno regalato il libro delle filastrocche, non ne ho conosciuto il testo. Comunque questa e' stata una fortuna. Dalle parole che compongono questa cantilena spaccamaroni, emerge un non so che di sinistro con istigazioni al razzismo, alla caccia di frodo e all'odio per le persone non di bell'aspetto e anziane. Grazie all'ignoranza della Simo che oltre al ninnaoooooo non andava, ho trascorso una vita assai piacevole. Non ho mai avuto paura di essere data in affidamento alla befana. Invero mi ci travestii a 7 anni e andavo in giro per il quartiere a distribuire caramelle ai miei coetanei che mi guardavano impauriti. Odio qualsiasi tipo di pelliccia e non mi verrebbe mai in mente di farmi un montone con pelo di lupo. Mowgli ci ha passato ben più di un anno con questo mammifero e non mi risulta che, finito il soggiorno nella giungla, si siano mandati a ffanculo. L'uomo nero non mi ha mai intimorita. Anzi, quando lo incontrai debbo dire che fu molto gentile con me! Fu proprio lui che mi insegno' che quel coso nero di pelle non era il freno a mano della Fiat Uno di mamma.

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