Monday, November 14, 2011

2 X 1

"Come siete rimaste incinta?" "Mah...io manco ci pensavo ma il freno a mano si e' disinserito e lui, dalla paura che il coso si urtasse, l'ha tenuto dentro", "Io ho detto 4 Padre Nostro ogni sera e il sabato mi facevo 4 giri di corona...la birra", "Io lo prendevo i giorni dispari dietro e quelli pari davanti".
Niente...quando leggo alcune domande e risposte del forum di mamme a cui partecipo questi sono i risultati, ma andamo avanti...oggi voglio parlarvi di tutt'altro. In particolare di come, anche a Seattle, la gente al supermercato non se fa i cazzi sua (come direbbe mio cugino che abita in quel di Roma, ma anche come direi io con l'accento di Perugia).
I 2 episodi, accaduti nel medesimo posto, si sono verificati a distanza di pochi giorni l'uno dall'altro la scorsa settimana. Per i più curiosi, il supermercato si chiama Whole Foods.
Come e' noto il mio peso e' pari al peso specifico del piombo e, tutto il grasso accumulato durante questi mesi di gravidanza, mi da quell'andamento baldanzoso che ricorda un po' Winnie the Pooh mentre imita Platinette. La cosa e' abbastanza evidente per due ordini di motivi: in primis perché sono, come dire, ben visibile; in secondo luogo perché alla gente piace ficcare il naso nei posti più impervi.
Invero, camminavo beata davanti al reparto pescheria dal quale si intravede anche il banco della macelleria. Ero totalmente assorta nei miei pensieri di donna impegnata sui fornelli e cercavo di mantenere un sano equilibrio, psichico e fisico. Ad un tratto sento una voce maschile che rimbomba sui miei pensieri, scacciandoli come si fa col gatto quando cerca di leccarsi ben bene quella trota che stai sapientemente condendo per pappartela a cena. "Hey!" ( che in realtà era un "Hey, tu! Si! Tu che sembri l'omino della Michelin versione gay, let me tell you something!"). Appena sento quel tipico rischiamo che solo i migliori taglialegna del posto sanno fare, mi volto e lo sguardo cade sul cuoco del mini bar&grill che si trova dentro Whole Foods. Ora, io sono sorda da un orecchio e quando la gente mi parla necessito di una distanza dall'altro pari alla lunghezza del mio naso sommata a quello del mio interlocutore. Con fare baldanzoso e sicura di me, mi avvicino al tale, sorrido e dico "Hi!" che, tradotto in italiano e'"Adesso che cazzo vuoi?". Lui mi chiede" Perché non usi il carrello con incorporata la sedia a rotelle che abbiamo in dotazione all'entrata?". Al che iniziava ad imperversare in me quell'istinto da serial killer che avevo assopito per far spazio ai buoni sentimenti ed al quieto vivere. Soltanto che quest'ultimo e' un po' come il comunismo, non e' applicabile alla società. I buoni sentimenti, invece, uno se li gestisce con facilita' e, grazie a loro ho risposto "Non uso quella sedia perché sono giovane". Come notate la risposta e' stata scelta più a caso di quando si estraggono i numeri della tombola di Natale. L'alternativa sarebbe stata "Fatti i cazzi tuoi barbarossa!" ma la mia parte buona ha prevalso. Ora, pero', e' andata in vacanza per un bel pezzo. Vi risparmio l'imbarazzo del seguito...quella specie di boscaiolo che mi inizia a raccontare della sua amica che ha passato gli ultimi 3 mesi di gravidanza a letto. Tanto per farmi capire di come fossi fortunata io che potevo ancora camminare. Me prendi per il culo??!!??
A distanza di pochi giorni, dopo un giretto in Santa pace dentro al suddetto supermercato, mi ritrovo alla cassa per pagare i miei acquisti di cibo preconfezionato, unto e tanto, tanto buono. Notavo che la cassiera, mentre scannerizzava i prodotti del cliente che era prima di me, volgeva di sfuggita lo sguardo verso me. Sinceramente non l'avevo mai vista, ergo non la conoscevo, di conseguenza lei di sicuro guardava un punto che stava compreso tra me e l'angolo della cassa. Col cazzo!!!! Appena e' arrivato il mio turno, mi guarda tutta felice e contenta. Pareva veramente soddisfatta di se stessa, tant'è che l'affermazione le e' sorta spontanea : "Ah, ma tu sei incinta". "No, ho rubato dal reparto ortofrutta tutta una serie di robe e, per non farmi sgamare da voi gran teste di minchia, me le son messe sotto alla maglia. Pirla che non sei altro!". Per fortuna che a questa domanda ci sono abituata e la risposta simpatica, quella che uno da per sdrammatizzare e risparmiare il mitico vaffa per altre occasioni, ce l'ho sempre a portata di mano...cioè di bocca, che a portata di mano c'ho sempre il dito medio alzato sotto la manica. Il cosiddetto "asse nella manica".

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